Per me si va nella città dolente,
per me si va nell'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e 'l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.
Queste parole di colore oscuro
vid' io scritte al sommo d' una porta;
per ch'io :"Maestro, il senso lor m'è duro".
E elli a me, come persona accorta :
"Qui si convien lasciare ogne sospetto ;
ogne viltà convien che qui sia morta.
Noi siam venuti al loco ov'i' t'ho detto
che tu vedrai le genti dolorose
c'hanno perduto il ben de l'intelletto".
E poi che la sua mano a la mia pose
con lieto volto,ond'io mi confortai,
mi mise dentro a le segrete cose.
(INFERNO, canto III).
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