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lunedì 2 settembre 2013

IN PRINCIPIO ERA IL CHAOS.

La creazione del mondo materiale,1794, William Blake.
British Museum, Londra.


In principio era il Chaos, un'immensa voragine nella quale si trovavano incompostamente mescolati fra loro tutti gli elementi, da cui poi dovevano sorgere il mondo e svilupparsi gli uomini.
Dal Chaos prima si formarono la Terra (Gea), vasta sede sicura di tutte le cose, il Tartaro caliginoso, che fu collocato sotto la terra, e l'Amore, il più bello di tutti gli dei; poi ne uscirono l'Erebo e la Notte che, unitisi in matrimonio, generarono l'Aria e il Giorno. La Terra diede vita al Cielo (Urano), che la ricoprì da ogni parte e fu sede eterna di tutti gli dei, e ai Titàni, fra cui furono i primi e più importanti rea e Saturno.
fino ad allora non v'era un dio che illuminasse il mondo con il suo raggio, né la Luna cambiava forma, né la dea del mare, Anfitrìte, abbracciava la terra con l'umido margine delle sue acque.
La terra era instabile; il mare non era corso da navi; l'aria era priva di luce, né v'era oggetto che avesse forma costante. Gli elementi freddi andavano a cozzare contro quelli caldi; gli umidi contro i secchi; i teneri contro i duri; i pesanti contro i leggeri.
Occorreva l'opera di una divinità per regolare tutto ciò; ed ecco, un dio separò la terra dal cielo, la terra dall'acqua, il cielo dall'aria. Così egli poté legare in ferma e concorde alleanza tutto quanto era stato fino ad allora separato o discorde; così il cielo assunse la sua forma convessa, ponendosi al di sopra di tutto il creato, e vicino a esso venne a collocarsi l'aria, e più giù la terra, mentre l'acqua circondò il mondo, abbracciandolo con un tenace giro.
Questa fu la prima opera del dio. Ma egli, non contento di quanto aveva fatto fino ad allora, separò e distinse tutte le parti del mondo. Anzitutto diede a questa forma rotonda; poi diffuse le acque in mari, in fonti, in stagni, in laghi, e assegnò le rive ai fiumi, i quali andarono a finire nel mare.
Creò i campi e le vallate, ricoprì le selve di fronde verdeggianti, innalzò le montagne. Divise il mondo in cinque zone, una mediana calda e non abitabile, due estreme coperte di alta neve, altre due piacevoli e temperate di caldo e di freddo. Su di esse stese l'aria e vi collocò le nebbie, le nubi, i tuoni, che colpiscono l'immaginazione degli uomini e ne suscitano i timori, e le folgori.
Anche ai venti assegnò una stabile sede: l'Euro fu da lui collocato in Oriente, lo Zèfiro in Occidente, il Bòrea a settentrione, l'Ostro o Noto, umido e piovoso, a mezzogiorno.
Era appena compiuto tutto questo lavoro, quando le stelle cominciarono a brillare in ogni plaga celeste, mentre nelle acque guizzarono i lucidi pesci, sulla terra si sparsero gli animali e l'aria fu smossa dalle ali degli uccelli.
Mancava però ancora un animale, migliore, più bello, più forte, più intelligente degli altri, capace di dominare su tutto il mondo: fu creato l'uomo a immagine degli dei.
E, mentre gli altri animali, proni e rivolti alla terra, guardano sempre in basso, l'uomo ebbe un volto adatto a mirare il cielo e gli astri. Così quella che fino ad allora era stata una massa rude e informe, ora divenne l'abitazione degli uomini e la culla della loro civiltà. E così dal Chaos, che denota mescolanza, confusione e disordine, nacque quello che i Greci chiamarono "Kosmos" e i latini "Mundus", due parole che indicano l'ordine, la compostezza e, per conseguenza, la bellezza.

                                                           (da Miti e leggende del mondo greco/romano)     

4 commenti:

  1. non so come ringraziarti....nn ne trovavo neanche uno di riassunto....
    grazie

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  2. Ma in quale posizione si trova l'uomo rispetto al resto della creazione

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