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sabato 16 marzo 2013

PIANIFICAZIONE DELL'ATTACCO (Mougong)

Sunzi disse:
<< In operazioni di guerra è meglio mantenere intatto uno stato piuttosto che portarlo alla rovina; è meglio mantenere intatto un esercito piuttosto che distruggerlo, e lo stesso vale per un lù*, per una
"centuria" e per un drappello di cinque unità.
Il meglio del meglio non è vincere 100 battaglie su 100, ma bensì sottomettere il nemico senza combattere. La suprema arte militare consiste nell'insidiare le altrui strategie; a cio' seguono, nell'ordine, la rottura delle altrui alleanze e l'attacco diretto all'esercito.
La peggior politica è assediare le città: un metodo da applicare solo in mancanza di alternative.
La realizzazione di scudi di copertura e carri coperti per il trasporto delle truppe e la preparazione delle varie armi richiedono almeno tre mesi, e un ugual lasso di tempo è necessario per elevare i terrapieni. Se il comandante non sa vincere la sua impazienza e ammassa le truppe come formiche, mandera' a morte un terzo dei soldati senza prendere la città. Questa è la calamità insita negli assedi, ed è per tale ragione che un abile generale cerca di sottomettere i nemici senza combattere, di catturare le città senza assalirle direttamente e di conquistare uno stato in tempi non lunghi.
Se si lotta per il Tianxia*, bisogna cercare di mantenerlo integro; in tal modo l'esercito non incontrerà difficoltà e i vantaggi saranno completi.
E' questa l'arte dell'attacco pianificato.
Vi sono poi delle regole per impiegare l'esercito:
- se si è dieci volte superiori in numero, si accerchi il nemico.
- se si è cinque volte superiori, lo si attacchi con violenza.
- se si ha il doppio delle forze, si cerchi di dividerlo.
- se si è di pari forza, si può attaccare battaglia.
- se si è in inferiorità numerica, ci si può ritirare.
- se la sproporzione è netta, si cerchi di evitarlo; chi ha poche forze è infatti preda di chi ne ha molte.
Il generale è il protettore dello stato. Se la protezione è onnicomprensiva, lo stato non potrà che essere forte, se è insufficiente, lo stato non potrà che essere debole.
Tre sono i modi in cui un capo può danneggiare l'esercito:
ignorare che esso non può avanzare e ordinare l'avanzata, oppure ignorare che non può ritirarsi e ordinare la ritirata; in tal caso si parla di "intralcio all'esercito". Condurre i tre eserciti senza conoscerne le condizioni; ciò, infatti, angustia le milizie. Mettersi a capo dei tre eserciti ignorando l'arte di comandarli, ciò rende i soldati dubbiosi. Se le truppe sono angustiate e dubbiose, i problemi creati dai feudatari vicini giungeranno al culmine.
Da qui il detto: " un esercito confuso conduce all'altrui vittoria ".
Cinque sono invece le vie che portano a conoscere il successo:
- sapere quando si può o non si può combattere.
- sapersi avvalere sia di forze numerose che di forze esigue.
- saper infondere uguali propositi nei superiori e negli inferiori.
- attendere con prudenza le altrui imprudenze.
- avere generali capaci e un sovrano che non interferisce.
Questi cinque punti costituiscono il Dao di chi conosce il successo.
Si dice infatti: " conoscendo gli altri e conoscendo se stessi in cento battaglie non si correranno rischi;
non conoscendo gli altri, ma conoscendo se stessi, una volta si vincerà e una volta si perderà;
non conoscendo nè gli altri nè se stessi, si sarà inevitabilmente in pericolo ad ogni scontro">>.

( L'ARTE DELLA GUERRA, Sun Tzu )

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