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giovedì 14 febbraio 2013

IL PADRE,IL FIGLIO E L'ASINO.

Sopra un lento asinel se ne venia
un villan,curvo il tergo ed attempato;
il figlio a piè faceagli compagnia,
e gìano insieme ad un vicin mercato;
scontraro un passeggier,che al padre vòlto,
disse,forse per prenderne sollazzo:
la cosa non mi par discreta molto,
mandare a piè quel povero ragazzo!
Il vecchio vergognossi,e fece il figlio
montare in sella,e a piè prese il sentiero:
ma non erano andati ancora un miglio,
incontrarono un altro passeggiero,
che disse: mal creato ragazzaccio;
che una forca tu sei certo si vede;
di cavalier hai cor, dunque, asinaccio,
e il vecchio padre tuo mandare a piede?
Il padre allora: io vorrei pur contento
rendere alfin ciascun,per quanto posso;
facciamo un'altra prova: e in quel momento
dell'asino ambedue montano  addosso.
Ma nuova gente incontrano in cammino,
che grida, e porge lor nuove molestie:
guardate discrezion! Quel bestiolino
ha da portar due grosse bestie!
Grida il vecchio: oh che gente stravagante!
Eppur un'altra ancor ne vò provare.
Smontano a terra entrambi, e scosso avante
l'asino a senno suo lasciano andare.
Ecco novello inciampo; e dir si sente
qualcun che passa: io non conosco, affè!
Di què due più stordita e sciocca gente;
mandano l'asino scosso, e vanno a piè.
Il vecchio allor gridò: più non ci resta
che portar noi quell'asin; ma sarebbe
pazzia sì strana e sì solenne questa,
che l'asin stesso se la riderebbe.
" Che concludiam? Che aver l'approvazione
di tutto il mondo, e star con esso in pace,
essendo un'impossibil pretensione,
sarà meglio di far quel che ci piace ".

                                                                    Lorenzo Pignotti.

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