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mercoledì 13 novembre 2013

PER GIUSEPPE VERDI


 
 
... la melodia suprema della Patria
in un immenso coro
di popoli salì verso il defunto.
Infinita dal Brennero al Peloro
e dal Cimino al Catria,
accompagnò nei cieli il figlio assunto.
E colui, che congiunto
in terra avea con la virtù de' suoni
tutti gli spiriti per la santa guerra,
pur li congiunse in terra
col suo silenzio funerale, e proni
li fece innanzi ai troni
ed ai vetusti altari
ove l'Italia fu regina e iddia.
E profonde eran l'orme
impresse dal suo piè nella materna
zolla, profonde al pari delle antiche;
e l'alte sue fatiche
erano intese ad una gioia eterna;
e come l'onda l'alterna
dei mari fu il suo canto
intorno al mondo, per le genti umane.
E noi, nell'ardor santo,
ci nutrimmo di lui come del pane.
Ci nutrimmo di lui come dell'aria
libera ed infinita
cui dà la terra tutti i suoi sapori.
La bellezza e la forza di sua vita,
che parve solitaria,
furon come su noi cieli canori.
Egli trasse i suoi cori
dall'imo gorgo dell'ansante folla.
Diede una voce alle speranze e ai lutti.
Pianse ed amò per tutti.
 
 
Gabriele D'Annunzio.

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